LA NOSTRA TERRA
Lasciando la costa marchigiana in corrispondenza di Fano ed addentrandosi nell'entroterra per circa 20 chilometri, si entra in breve tempo in un territorio caratterizzato da dolci
declivi e pittoreschi scorci, armoniosamente coniugati in un antico sodalizio, le cui origini si perdono nel tempo.
Spostarsi dalla costa verso l'interno è un po' compiere un viaggio a ritroso nel passato, quasi che la frenesia del quotidiano non riesca a penetrare nell'anima di questi luoghi.
Qui, a poca distanza dal mare, sorge il piccolo ed antico borgo medievale di Sant'Andrea di Suasa, tuttora popolato da poco più di una cinquantina d'anime, custodi silenziosi di
un piccolo mondo sospeso che colpisce il visitatore appena giunto a destinazione.
Il borgo, che si sviluppa lungo il crinale di un'ampia collina, sulla riva sinistra del fiume Cesano, con il profilo dei monti Catria ed Acuto a fare da splendida cornice all'orizzonte,
si distingue ancora oggi per la caratteristica struttura urbana medievale. Conserva infatti ancora integra la possente cerchia muraria che lo ha protetto per secoli e che termina
nell'unica porta d'accesso al castello, nell'antichità sede del ponte levatoio ed ora raggiungibile attraverso una rampa su arcata in muratura, così da superare il
dislivello dell'antico fossato. L'impianto urbano, di forma allungata, si estende lungo la via principale ad andamento rettilineo, sul lato orientale fanno bella mostra la pregevole
chiesa parrocchiale, il monastero benedettino ed alcuni palazzi gentilizi, fino a sfociare nella piazzetta ove, in corrispondenza del punto più alto del borgo si affaccia ancora
il palazzo della famiglia Savelli a dominare il proprio vigneto.
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