Si narra che il bisnonno Sabatino, classe 1858, percorrendo le vie del paese ed uscendo di buon ora dalle mura castellane per sovrintendere i lavori della vigna, salutasse i paesani
con queste parole: ”la creatura cresce meglio se le si fa visita spesso!”, intendendo per “creatura” la vigna e i suoi filari.
Anche nei lunghi periodi d'inverno, quando le piante riposavano, non volendo saperne di allontanarsi dalle sue "creature", sfidando il freddo ed accarezzando i suoi lunghi
baffi, amava passare il tempo osservandole dall'alto delle mura castellane.
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Tanta passione ed amore per la propria terra, armoniosamente coniugati ad un sapere antico risalente ai secoli
passati, non potevano e non dovevano scomparire. Fu così che il suo figlio prediletto, Sesto, fin da giovanissimo al seguito del padre, ne apprese i preziosi insegnamenti e si
appassionò a tal punto da decidere di dedicarsi totalmente all'attività di famiglia.
In principio lo affiancò come semplice aiuto, poi come collaboratore, ed in fine alla sua scomparsa prese in mano completamente le redini dell'azienda costituita da 8 poderi
condotti a mezzadria.
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